Quattro morti e almeno 20 feriti a Molinetto della Croda di Refrontolo, nel trevigiano, per l'esondazione di un torrente che ieri sera, intorno alle 22.00, ha travolto i partecipanti a una festa della Pro Loco, che si erano radunati sotto un tendone.
La valanga di acqua, fango e detriti è arrivata dopo un temporale improvviso e violentissimo, che si è concentrato nella zona. L'onda non ha dato scampo a 4 uomini, mentre tra i 20 feriti almeno uno è in gravi condizioni. A straripare è stato il torrente Lierza che ha spazzato via gli stand e travolto centinaia di persone, strutture a automobili.
Impegnati nell'intervento 40 Vigili del Fuoco con il nucleo sommozzatori di Vicenza, squadre Saf (speleo, alpino, fluviali) e cinofili provenienti anche dai comandi limitrofi.
Stato d'emergenza - "Ho già decretato lo stato di emergenza, chiederemo al governo di fare la sua parte per questa tragedia. È stata una bomba d'acqua senza precedenti, che ha provocato un disastro, un piccolo Vajont". Così il governatore del Veneto, Luca Zaia, commenta all'Adnkronos la bomba d'acqua che si è abbattuta su Refrontolo, nel trevigiano, che ha provocato 4 morti e numerosi feriti. Zaia si è recato nella zona colpita dalla bomba d'acqua per un sopralluogo e alle 11 interverrà nella conferenza stampa convocata nel municipio di Refrontolo. "La concausa evidente è che si è creata un'ostruzione del torrente che ha dato vita a una diga naturale, probabilmente creata dai rami e da tutto quello che scende nei torrenti durante i temporali, tra cui balle di fieno giganti. Quando la diga si è rotta ha liberato 4-5 metri di acqua di altezza, un piccolo Vajont - spiega Zaia - C'è stata una devastazione di mezzi fino a 700-800 metri dal fiume, un disastro". Zaia conferma che al momento il bilancio è di "quattro morti e sei feriti, di cui due in rianimazione".
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